domenica 30 agosto 2009

Il soldatino di stagno

Tutti uguali ben parati
L’uniforme ti dà dignità


Tutti uguali ben parati
L’uniforme ti dà dignità
Alza il coperchio e vieni fuori
C’è una festa strabiliante stanotte.

Tutti ti guardano
Nei loro occhi il ghigno sardonico
Buttalo in strada
Calpestalo a terra
Non griderà

Nel castello di carta
L’illusione che qualcuno ti assomigli
L’illusione dalle braccia alzate
Troppo, troppo eterea per essere reale

Viaggia in barca,
Gira più che puoi
Ma l’acqua ti farà naufragare
Ciò che ti tiene a galla verrà dissolto
E il pesce divorandoti
Ti riporterà nel luogo dal quale
Ti scacciarono.

L’illusione è ancora lì
L’illusione che ti somiglia
Forse esiste qualcuno come te
Ma a ben vedere è uguale agli altri
Non è uno scherzo di natura
È solo un’illusione ottica
La candida ballerina ritta su una gamba

Non è uguale a te
Non è uguale a te
Resta ritta nel suo castello di carta
Mentre gli altri ti gettano nel fuoco.

Del resto sei difettoso
È già un miracolo non ti abbiano gettato via subito
E mentre il fuoco ti avvolge
Vedi l’illusione volare leggera nel vento

Cade nel fuoco ma non è uguale a te
Ciò che resta di lei è un fatuo simbolo di vanità
Ciò che resta di te, pensi,
Avrebbero fatto meglio ad utilizzarlo
Per costruirti l’altra gamba.

30/08/2009

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