sabato 12 maggio 2012

L'assenza

Scappare, scappare da quell’accordatura sbagliata Che rendeva dissonante ogni triade altrimenti perfetta Eliminare i due maledetti punti di ritornello che ti riportavano Alle battute che avevi suonato male.

Le persiane abbassate 
La penombra delle tende agitate dal vento 
Mentre gli uccelli continuano incessanti 
A cantare contro la calura che li opprime. 
Pensavo alle tue mani grandi e alla tua voce baritonale 
Le note scorrevano distratte 
Domani ale mi rimprovererà… 
Forse eri solo una di quelle stelle cadenti 
Che il cielo a volte manda 
 Per convincerti che la bellezza esiste ancora. 
Mentre quello spaventoso mostro chiamato tempo 
Continuava inesorabile a suonare le tele di ragno 
Quelle stupide rane eran ancora sotto il letto dove sarebbero rimaste. 
Tornare a casa. 
Ma tornarci più di dieci anni fa 
Quando l’odore dei miei occhi era ancora confondibile coi tigli. 
Scappare, scappare da quell’accordatura sbagliata 
Che rendeva dissonante ogni triade altrimenti perfetta 
Eliminare i due maledetti punti di ritornello che ti riportavano 
Alle battute che avevi suonato male. 
Le tue mani avrebbero dovuto scorrere veloci 
Su quelle crome che invece ti incagliavano 
Che rendevano tutto maledettamente difficile 
E non capivi se erano loro al posto sbagliato. 
O se ti avevano tolto lo spartito prima 
 Che ne capissi la struttura e imparassi a suonarlo. 

 12/05/2012

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