mercoledì 18 giugno 2014

Flashback di sguardi spiati controluce


Quella luna ammainata
Immobile e meditabonda
Sembrava cantar con insolita voce di basso.

La risacca lenta m'impauriva.
Troppo, troppo fragile
Il suo lento sussurro
Risaliva il mio pensiero
A flashback di sguardi
Spiati controluce
Mentre il vento danzava controtempo
Sui riflessi del suono di azzurro impegnati a contare
La trama fitta dei tuoi capelli.

Contro quale scoglio s'era infranta la tempesta?
Dov'era la dolce risata del tuono
In quale anfratto avevo perso
L'eco del subbuglio che agitava le mie carni?

Taceva.
Immerso in quiete dominanti taceva.

Taceva e il lento canto,
Straziante nel suo incedere per terze
Sembrava voler riporre nel fodero ogni spada
Ogni eco di battaglie e guerrieri che s'allontanavano

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