martedì 3 marzo 2009

notturno in re minore


Seppellirti, cospargerti di terra e porre una pietra sopra

Seppellirti, cospargerti di terra e porre una pietra sopra sarebbe l’unico modo per convincermi finalmente che non ci sei più, che te ne sei andato e non tornerai.
Di te ricordo ancora l’odore, ogni piega del tuo viso, il tuo canino sinistro leggermente appuntito, i tuoi capelli appena brizzolati sulle tempie.
Il delirio e le crisi d’astinenza ogni volta che te ne andavi, la febbre ogni volta che con un sms mi dicevi che stavi partendo per venire da me. Quello che ho finto di dimenticare è lo sparo col quale mi hai abbattuta, il rantolo col quale sono caduta a terra, esanime, l’anno intero passato a giocare alla playstation sparando a mostri improbabili, l’anoressia e il vomito, la paura di non essere mai più viva, la voglia di essere morta e la consapevolezza di essere una non-morta.
Forse continuare a tenerti in vita serve a continuare a tenere me nella tomba, a non farmi più rialzare la testa, perché all’inferno fa caldo e dopo un po’ ti abitui, ma il mondo reale può essere così gelido da assiderarti, da farti sentire ogni singola cellula trapassata da mille lame non affilate.
Finché sei morta e resti all’inferno nessuno può ferirti. Dico sempre che se potessi scegliere rivivrei quell’anno all’infinto, perché è stato l’unico anno nel quale mi sono sentita degna di essere al mondo, l’unico anno nel quale la mia vita sbagliata aveva un senso. L’unico anno nel quale ho avuto il coraggio di buttarmi dagli scogli nella profondità del mare. Dovrei seppellirti e cancellare il tuo fantasma per sempre, quel fantasma che non smette di tormentarmi dopo quasi dieci anni, quel fantasma che fa apparire tutto il resto del mondo come le immagini in due dimensioni di un film girato male e guardato distrattamente. Sei l’unico del quale abbia ancora le foto, l’unico che non sia stato un giocattolo per il mio narcisismo e la mia curiosità. L’unico che abbia avuto un senso. L’unico che non s’è sepolto da solo togliendosi di mezzo ma vuole che sia io, assolutamente e solo io a seppellirlo.
E non so se voglio o ho la forza di farlo.

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