Ritengo che nel mondo odierno esista una paura non fondata che parte dall’errato presupposto che chi vuol bene sia più debole. Essere amati è ciò che ci qualifica come individui.
Sin dai primi giorno di vita è essenziale sentire l’affetto di nostra madre, sapere che esiste qualcuno che si prende cura di noi. Siamo esseri indifesi che hanno bisogno degli altri. Da questa consapevolezza innata si sviluppa la capacità di amare e di non far del male agli altri. Non sono discorsi filosofici, ma esistono studi scientifici sul fatto che i neonati preferiscano rinunciare al latte se si rendono conto che all’atto della suzione la loro madre soffre.
Crescendo tale bisogno non solo non cessa ma si arricchisce di nuovi elementi. Essere amati non è più propedeutico alla sopravvivenza della nostra persona fisica, ma a quella del nostro io. Giudichiamo noi stessi sulla base di se e quanto veniamo amati. Il nostro ego, la nostra determinazione, le scelte che compiamo: tutto ha il fine di essere più amati.
Purtroppo il rovescio della medaglia è facilmente intuibile: qualora non ci sentiamo amati tendiamo a ricorrere alla negazione di tale bisogno. La negazione può esprimesi in parole e fatti che neghino il bisogno in quanto tale (“faccio ciò che voglio, non mi importa”) o che siano strutturate in modo da compensare negativamente tale negazione (“siccome non mi sento amato allora odio tutto e tutti”).
La componente narcisistica che ci porta all’impossibilità di concepire di non poter essere amati si trasforma a questo punto in atteggiamenti autolesionisti (anoressia, disprezzo di sé, depressione).
Ciò che a mio avviso è più grave è la paura, più che la consapevolezza, del mancato riconoscimento dell’amore che meritiamo. Questo porta gli individui ad adottare strategie difensive preventive, che nel peggiore dei casi portano a non esprimere il proprio amore per gli altri nel terrore che esso non sia ricambiato.
Moltissimi individui sono immersi in questa paura la cui profondità è difficile da colmare. Mi capita spesso di notare atteggiamenti di attesa di richiesta alle persone alle quali dico di voler bene. Come se l’amare fosse una merce di scambio per la quale dover esigere necessariamente una contropartita. Ciò comporta, ribaltando la visione, che il nostro amore debba venir concesso solo a chi potrà apprezzarlo o permettersi di ricambiarlo con sentimenti o oggetti di pari o superiore valore.
Ritengo che nel mondo odierno esista una paura non fondata che parte dall’errato presupposto che chi vuol bene sia più debole. Come se la capacità di non provare sentimenti fosse sinonimo di forza interiore. Io non provo nulla dunque nulla di ciò che fai o dici potrà distruggermi. È significativo come tale atteggiamento si riscontri sovente proprio negli individui che meno si sentono amati e che quindi esorcizzano il loro terrore di non esserne degni con il negarne l’importanza.
Credo sia errata la visione secondo la quale bisogna essere degno d’amore. È innegabile che esistono individui che, per le loro qualità umane, meritino l’amore incondizionato. Ma è altrettanto innegabile che anche individui che si sono macchiati delle più tremende atrocità (ovviamente non voglio qui riferirmi a situazioni patologiche psichiatriche) lo abbiano fatto in risposta, positiva o negativa, al loro bisogno d’essere amati. Così come è innegabile che non esista un solo individuo al mondo che non ne abbia un altro che possa colmare il suo bisogno di protezione e amore.
In realtà ritengo che chi ha la capacità di esprimere il proprio amore nei confronti altrui sia dotato di un ego più grande e stabile di chi non riesce. Non ha bisogno di conferme perché SA di essere amato. Ma questa è la minoranza della popolazione. Per tutti gli altri è necessario sapere che esiste qualcuno che è disposto ad occuparsi di loro. Che è disposto a colmare il loro bisogno d’amore.
Se vogliamo bene a qualcuno non abbiamo timore di dirlo. Non esiste individuo che non ne sarà gratificato e che non si sentirà più forte sapendo di essere degno dell’amore altrui.
E in quanto a noi, anche se l’amore è e dev’essere gratuito, facciamo in modo di meritarlo.
martedì 31 maggio 2011
Essere amati
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